Il Magnificat è un cantico del Vangelo secondo Luca dove Maria ringrazia Dio per aver liberato il suo popolo.
Magnificat
L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli.
Amen.
Magnificat (in latino)
Magnificat
anima mea Dominum,
et exultavit spiritus meus
in Deo salutari meo
quia respexit humilitatem ancillae suae,
ecce enim ex hoc beatam me dicent omnes generationes
quia fecit mihi magna, qui potens est:
et Sanctum nomen eius
et misericordia eius a progenie in progenies
timentibus eum.
Fecit potentiam in brachio suo,
dispersit superbos mente cordis sui,
deposuit potentes de sede,
et exaltavit humiles;
esurientes implevit bonis,
et divites dimisit inanes.
Suscepit Israel, puerum suum,
recordatus misericordiae suae,
sicut locutus est ad patres nostros,
Abraham et semini eius in saecula.
Gloria Patri et Filio
et Spiritui Sancto
sicut erat in principio et nunc et semper
et in saecula saeculorum.
Amen.
Magnificat o il Cantico di Maria è una preghiera cristiana contenuta nel primo capitolo del Vangelo secondo Luca con il quale Maria encomia e pone i ringraziamenti Dio perché ha liberato il suo popolo.
Il suo nome deriva dall’incipit latino Magnificat anima mea Dominum ed è un cantico di ringraziamento che la Vergine pronuncia in occasione dell’incontro con la cugina Elisabetta.
Dopo l’Annunciazione la Madre di Gesù si reca da Nazaret in visita alla cugina che si trovava nel villaggio di Ain Karem a pochi chilometri da Gerusalemme.
Struttura del Cantico di Maria
Il Cantico di Maria può essere suddiviso in tre fasi e parti:
- nella prima parte (vv. 48-50), Magnificat esalta la bontà dell’Onnipotente
- nella seconda parte (vv. 51-53) la fedeltà del Salvatore, non è una speranza utopica
- nella terza parte (vv. 54-55) si prende coscienza che le promesse fatte a Israele stanno trovando il loro dovuto compimento e la figura di Cristo rappresenta il compimento della salvezza promessa.
Magnificat: interpretazione e duplice significato
È fondamentale comprendere l’interpretazione ed il significato del Cantico della Vergine: la sua lettura deve essere integrale e deve essere interpretato in una doppia luce e dimensione:
- una prima interpretazione del Cantico deve legarsi ad una dimensione etica e storica, alla luce dell’Esodo
- Una seconda dimensione e chiave di interpretazione del Cantico è legata alla festività della Pasqua e della liberazione messianica.
Di qui, ben si comprende che il Canto Magnificat può essere graficamente raffigurato con l’Esodo e la Pasqua.
Il Magnificat è un canto messianico aperto che vanta una dimensione sociale ed etica che la Chiesa ed ogni fedele deve riscoprire.
Il canto di ringraziamento suole essere una sintesi tra fede e vita e si distingue tra tutte le preghiere per il suo gradito carattere “sinfonico”.
La recitazione del Cantico simboleggia e deve essere interpretato come un punto di incontro tra diverse categorie di persone: cattolici e protestanti, cristiani e non cristiani, liberali e carismatici, credenti e non, uomini e donne.
Nel Cantico di Maria riecheggiano tanti temi già presenti nell’Antico Testamento: temi di encomio e di gratitudine verso l’Onnipotente e l’attribuzione ai ricchi di una nuova dignità: “Rovesciando i potenti, Dio li libera dalle loro vane illusioni e li promuove alla dignità dei poveri”.
Il Magnificat dal punto di vista del suo significato ed interpretazione vanta legami con l’Antico Testamento; pertanto, può essere considerato fonte della tradizione giudeo-cristiana. Infatti, il cantico viene attribuito, da molti studiosi e teologi, alla figlia di Sion e, solo successivamente, il Magnificat è stato attribuito a Maria.
Magnificat: dalle origini alla Liturgia delle ore
Sin dalle sue origini, il Magnificat è diventato il Cantico della Chiesa e fa parte della Liturgia delle ore, come cantico dei vespri.
Gli studiosi hanno proposto un’interpretazione: a partire da qualche frase di encomio pronunciata da Maria stessa nella Visitazione, la Chiesa giudeo-cristiana, avrebbe ampliato la breve dossologia in un salmo vero e proprio.
Luca avrebbe ripreso questo cantico ed attribuito alla Serva del Signore, ovvero alla madre di Gesù, Maria e lo avrebbe “trasformato” in un inno dei perseguitati e dei martiri.
La stessa Vergine è l’emblema dei poveri ed è perseguitata con e come suo Figlio: per questo la chiesa e tutta la tradizione e comunità dei fedeli cristiani ha sentito la necessità di attribuire a Maria la recitazione ed il canto del Magnificat.
Maria con il Cantico si eleva a rappresentare e ad essere la portavoce privilegiata di tutti i poveri: ella è la personificazione del Popolo di Dio di tutti i tempi.
Ancora oggi tutti i cristiani devono cantare il Magnificat e riviverlo nella fede cattolica; anche la stessa Chiesa ortodossa utilizza il Cantico della Vergine nella celebrazione quotidiana del mattutino.