Santa Gemma Galgani è una mistica, passionista e veggente. Si ricordano in particolare queste sue parole: “quando gli uomini ameranno e conosceranno il vero Dio, il mondo si modificherà in un paradiso”.
Storia e vita di Santa Gemma Galgani
Santa Gemma Galgani nasce in una piccola frazione di Camigliano, a 7 chilometri da Lucca, nel 1878. La famiglia di Gemma si trasferisce a Lucca e qui la fanciulla frequenta la scuola delle suore Oblate dello Spirito Santo denominate Zitine.
Anche molto giovane, la ragazzina pregava diverse ore al giorno davanti al Crocifisso. A soli 8 anni perde la madre; poi in poco tempo anche uno dei fratelli, quello che lei amava tantissimo, ed infine il padre. Per la famiglia Galgani inizia un periodo di povertà assoluta.
A 19 anni trascorre un periodo presso la zia; qui un giovane la chiede in sposa, ma la ragazza rifiuta. La sua vita era per Gesù.
Ritorna a Lucca per abitare con i suoi 3 fratelli e 2 sorelle presso le zie Elena ed Elisa. Si ammala gravemente e durante la sofferenza le appare Gabriele dell’Addolorata a cui lei era molto affezionata.
Guarisce in modo miracoloso, tanto che la chiamarono “la ragazza della grazia”. Gemma ormai aveva capito che la sua vita era a fianco di Gesù, il suo sostegno nell’affrontare i dolori e le difficoltà che hanno segnato la sua vita.
Così si dedica totalmente alla preghiera, e comincia a fare domanda presso diversi ordini religiosi per poter intraprendere la vita claustrale. Ma a causa della sua debole salute e della mancanza di dote viene sempre respinta.
Chiede di essere accettata presso le Claustrali Passioniste, ma nemmeno qui la sua domanda viene accolta. Trascorre la sua breve esistenza terrena col desiderio di imitare il tipo di vita delle Figlie della Passione, senza indossarne l’abito.
Il dono le arriva dalla sua fede. Riceve le Sacre Stimmate alle mani, ai piedi e al cuore. . Accade l’8 giugno dell’anno 1899. Gemma cadeva in estasi, dolorosa, durante ogni giovedì; allora comparivano le stigmate. Queste sanguinavano senza interruzione fino al sabato mattina, quando si rimarginavano miracolosamente; restavano solo dei piccoli segni sulla pelle.
Nel suo diario, si ritrovano anche i racconti delle visioni che aveva, quando Gesù le compariva davanti; le metteva la corona di spine in testa, la stessa che aveva dovuto portare Lui. Così Gemma portava la stessa sofferenza del Cristo.
In seguito, frequentando la chiesa di San Martino, conosce Cecilia Giannini che ne comprende l’indigenza e decide di ospitarla.
Gemma viene considerata come una sorella e una figlia nella nuova famiglia, occupandosi dei bambini e della casa. Ogni mattina, insieme alla sua ospite, frequenta la Messa nella chiesa di Santa Maria della Rosa, per ricevere la Comunione.
La sua vita trascorre così fino al 1903, quando venne trasferita in una casa vicino al cortile perché malata di tubercolosi. La signora Cecilia le restò accanto fino alla fine; dopo alcuni giorni, Santa Gemma spirò.
Gemma Galgani nel 1933 venne dichiarata beata e nel 1940 Santa. La sua tomba si trova oggi presso le Monache Passioniste nel Santuario di Lucca dedicato a lei.
Il giorno dell’onomastico della Santa cade l’11 aprile.
Il Santuario di Santa Gemma
Nonostante Lucca venga considerata la città delle 100 chiese è soprattutto la città di Gemma Galgani. A Lucca infatti si trova il Monastero delle Monache Passioniste che è stato costruito per volontà di una giovane, povera e sola ma con un cuore colmo di amore per Gesù che chiedeva insistentemente di sviluppare il progetto di questa fondazione, cioè di questo monastero.
La Santa chiese anche a Padre Germano che rivolgendosi al Papa Pio X ottenne finalmente la fondazione del nuovo Monastero di Monache Passioniste di Lucca.
I miracoli
Sono state le tante guarigioni miracolose che hanno portato la Chiesa a riconoscere Gelma Galgani una Santa.
Tra i miracoli di Santa Gemma Galgani, uno dei più noti è avvenuto a New York. C’era infatti una ragazza malata di leucemia e ricoverata all’ospedale della grande città americana, che neppure i medici avevano più speranza di poter guarire.
Dopo qualche tempo, il fratello della fanciulla, quando le fece visita, parlò ancora col medico che gli raccontò quanto ultimamente sua sorella rispondeva alle cure, quasi in modo miracoloso. Trascorsero alcuni giorni e la giovane, sempre ricoverata all’ospedale, guarì completamente. La ragazza raccontò al fratello che una notte entrò nella sua camera un’infermiera per un prelievo di sangue e le disse con voce rassicurante che tutto sarebbe andato bene. La malata chiese all’infermiera come si chiamasse e lei rispose “Gemma”.
Ma un’altra infermiera disse che nessuna Gemma lavorava in quell’ospedale.
La ragazza però era in possesso proprio di una reliquia di Santa Gemma. Gliela avevano regalata i genitori, che avevano fatto visita al Santuario di Lucca. Venne quindi riconosciuta la presenza della Santa in quella figura misteriosa apparsa al capezzale della ragazza.