Le notizie sulla vita e la morte di Santa Caterina d’Alessandria si perdono nel tempo.
Secondo quanto si narra, Caterina, figlia di un nobile e fervente cristiano, si oppose al paganesimo dell’imperatore Massimino. Dopo essere riuscita a convertire, con il suo eloquio, numerosi intellettuali, venne imprigionata, torturata e infine uccisa. Una vera martire.
Storia e vita di Santa Caterina d’Alessandria
Le notizie sulla vita di Santa Caterina d’Alessandria giunte fino a noi sono poche e incomplete.
Secondo quanto si narra, Caterina nacque intorno al 287 d.C. ad Alessandria d’Egitto. Secondo la Legenda Aurea era la figlia di re Costa, il quali morì quando lei era ancora una bambina.
Dopo aver sognato la vergine Maria che, messole un anello al dito, la rendeva sposa di Gesù Cristo, cominciò a rifiutare molti pretendenti. Ricevuto il battesimo, dedicò la sua vita ad aiutare i bisognosi e a convertire i pagani. Il suo acceso intelletto e il suo eloquio riuscirono ad avvicinare molti alla verità della fede Cristiana.
La sua notorietà crebbe al punto da arrivare all’imperatore pagano Massimino Daia, il quale combatteva duramente i cristiani. Ma Caterina, a differenza degli altri cristiani impauriti dalle persecuzioni, rifiutò di partecipare ai riti promossi dall’imperatore stesso e di riconoscere la potenza degli dei.
Tentò invece di convertire l’imperatore, e tutti quelli che l’ascoltavano, alla fede Cristiana, trattando l’argomento con grande acume filosofico. L’imperatore, probabilmente sorpreso dall’intelligenza e della bellezza della giovane, chiamò alcuni sacerdoti pagani, i quali avrebbero dovuto convincerla a convertirsi.
Avvenne invece l’esatto opposto: sentendo parlare la donna, furono loro ad abbandonare il paganesimo per la vera fede.
Il martirio e la morte
I sacerdoti convertiti furono condannati al rogo. Caterina, dopo dieci giorni di carcere a pane e acqua, venne condannata alla terribile tortura della ruota dentata, che le avrebbe strappato via la carne mentre era ancora in vita.
Caterina si recò al martirio senza timore, ma la fede l’aiutò. Appena il suo corpo venne legato alla ruota, questa, grazie alla mano divina, si spaccò all’istante, diventando inutilizzabile. Questo fatto le rese nota anche con il nome di Caterina della Ruota.
Massimino la condannò dunque a morte per decapitazione. Condotta fuori dalle mura d’Alessandria, la giovane Caterina venne decapitata con un colpo secco d’ascia, ma al posto del sangue sgorgò dal collo del candido latte, segno della sua purezza e della sua fede in Cristo.
Secondo la leggenda, alcuni angeli presero il corpo della defunta e lo portarono nel Sinai, dove lo depositarono. Questo luogo divenne la tomba della Santa trovò sepoltura.
Santa Caterina d’Alessandria patrona dei filosofi
La sua cultura, la sua eloquenza e il coraggio dimostrato nel mantenere saldo il suo intelletto e la sua fede in Dio anche di fronte alla minaccia della più terribile delle torture, hanno fatto sì che Caterina divenisse una delle sante più venerate negli ambienti intellettuali.
Eletta patrona della Sorbona di Parigi, fu venerata dagli studenti universitari che qui studiarono. Anche gli ordini mendicanti, dediti alla diffusione della cultura e delle scienze, la scelsero come patrona del loro ordine.
Protettrice degli studenti, dei filosofi, degli studiosi, delle fanciulle in età da marito e delle sartine, dette Caterinette, Caterina d’Alessandria viene solitamente rappresentata con un abito regale, segno della sua nobiltà.
I simboli che la accompagnano sono la ruota dentata, in ricordo della ruota che si spezzò a contatto con il suo corpo, la spada con cui è stata decapitata e il libro, simbolo della cultura e dell’intelletto della giovane.
Santuario
Nel luogo in cui, secondo la leggenda, gli angeli deposero il corpo della Santa, si trova un antico monastero cristiano, il più vecchio ancora esistente, precedentemente denominato della Trasfigurazione e risalente al 328.
Nel IX secolo, in seguito al presunto ritrovamento dei resti di Santa Caterina, i monaci dedicarono a lei il monastero, conservandovi le reliquie, le quali attirarono numerosi pellegrini.
Situato in Egitto a 1500 metri sopra il livello del mare, alle pendici del monte Horeb, l’edificio occupa un’area molto vasta.
Un muro di venti metri d’altezza, corredato da bastioni, camminamenti e torri fortificate, circonda l’ampio spazio occupato dal monastero. I muri lunghi 80 metri ciascuno hanno un unico ingresso, situato ad oriente. In passato, l’ingresso era sopraelevato rispetto al piano della strada, tanto che per accedervi era necessario utilizzare una carrucola.
Il monastero è composto da numerosi edifici, Tra questi vi è la basilica bizantina costruita su volere dell’imperatore Giustiniano. L’interno è riccamente decorato con mosaici dorati e, su fondo, si trova la cappella che ospita il reliquiario di Santa Caterina d’Alessandria.
Nell’XI secolo, le reliquie di Santa Caterina vennero trasferite in Francia, vicino a Rouen, nel monastero della Santissima Trinità dei Monti, successivamente intitolata alla Santa d’Alessandria d’Egitto.
Grazie ad esse, furono attestate molte guarigioni miracolose.
Miracoli
Il primo miracolo di Caterina d’Alessandria è quello della ruota della tortura, la quale è stata spezzata per grazia divina, al fine di risparmiarle il supplizio.
Il secondo miracolo ascrivibile in vita a Santa Caterina è quello del latte sgorgato, al posto del sangue, dal collo dopo la decapitazione. Questo fenomeno, narrato nelle leggende che raccontano la vita della santa, avrebbe simboleggiato la purezza della giovane donna.
Successivamente alla sua morte, si trovano notizie di miracolose guarigioni avvenute nel monastero della Santissima Trinità dei Monti, vicino a Rouen, dopo che vi furono trasportate le sue reliquie.
L’onomastico del nome della Sanata viene celebrato il 25 novembre.