Oggi voglio parlarti dell’Eremo delle Grazie, situato a Spoleto, in Umbria, nella fazione di Monteluco.
Sorge in una zona collinare, tra i lecci dell’antico Bosco Sacro. Devi sapere che il nome “Monteluco” deriva da “lucus”, termine di origine latina che significava “Bosco Sacro a Giove”.
La storia dell’Eremo delle Grazie
Il luogo è legato a uno spirito religioso fin dai tempi più antichi. Fu però solo intorno al V secolo d.C. che Sant’Isacco di Antiochia occupò l’area insieme ad altri monaci anacoreti fuggiti insieme a lui dalle persecuzioni siriane. Andarono a vivere nelle grotte e impedirono alle donne l’accesso ai boschi.
Nel 1547 l’Eremo delle Grazie venne scelto dal vescovo Fabio Vigili quale casa madre della Congregazione dei Padri Eremiti di Monteluco.
Nove anni dopo, nel mese di settembre, l’Eremo delle Grazie e il Bosco Sacro dettero rifugio all’ottantaduenne Michelangelo Buonarroti. Il pittore della Cappella Sistina raccontò la sua esperienza al Vasari, scrivendogli la pace che aveva provato nelle montagne “perché veramente non si trova pace se non ne’ boschi”.
Dal Seicento a oggi
Arricchito con decori di pregio dal vescovo Sanvitali, sul finire del 1500 e dal Cardinale Cybo nel Seicento, l’Eremo ospitò probabilmente un’infermeria militare nel 1806, ai tempi delle guerre napoleoniche.
Arriviamo così al 1860, quando l’Eremo venne ceduto alla Congregazione di Carità e, anni dopo, a dei privati. Nel 1918 venne acquistato da Arrigo Piperno, dentista e capostipite della famiglia che ancora oggi è proprietaria dell’Eremo.
Nel 1991 un nipote di Arrigo, Pio Lalli, fece diventare l’Eremo delle Grazie una Residenza d’Epoca.
La struttura dell’Eremo delle Grazie
Per raggiungere l’Eremo delle Grazie devi salire verso Monteluco. Ad un certo punto incontrerai una stradina sterrata. Percorrendola, ti troverai a percorrere un viale di cipressi.
L’edificio è stato parzialmente modificato nel corso del tempo e l’interno è ora riccamente arredato. Oggi puoi solo immaginare come potesse presentarsi al tempo della Congregazione dei Padri Eremiti.
Le antiche celle dei monaci, poste al primo piano, sono state unite tra loro per ricavare delle ampie stanze. Sempre al primo piano potrai visitare lo studio del Cardinale Cybo e potrai percorrere un corridoio in cui sono ancora presenti i mobili originali, appartenuti ai monaci.
Scendendo nei sotterranei, troverai una cantina; in passato lì si trovava la grotta in cui visse un monaco anacoreta.