Passeggiando per la zona ovest di Vicenza, ti sarà facile imboccare il viale Sant’Agostino che conduce all’omonimo borgo, appena fuori città. Proprio lungo questo viale si trova l’abbazia di Sant’Agostino, parrocchia dal 1925, ma con origini davvero molto antiche. Esiste dal XIV secolo, costruita sulle fondamenta dell’antica chiesa di San Desiderio che vi si trovava fin dal XII secolo.
Abbazia di Sant’Agostino, da “comune” a parrocchia
Nel XII secolo, alcune coppie di sposi che avevano scelto di vivere come monaci ottennero di poter risiedere accanto alla chiesa di San Desiderio, fuori Vicenza. Venne costruito per loro un edificio in cui vissero e lavorarono per oltre 50 anni. In seguito, a causa delle troppe spese, dovettero lasciare la “comune religiosa” e trasferirsi altrove. La chiesa abbandonata cadde in rovina, e venne salvata solo nel 1319, quando il nobile Giacomo di Ser Gado, innamorato della regola agostiniana, decise di restaurarla e viverci.
Tra il 1323 e il 1355, chiesa e convento furono rimessi a nuovo e i primi monaci agostiniani vi presero dimora. Purtroppo a partire dal XV secolo in poi, a causa di vicissitudini avverse, la chiesa e l’abbazia passarono di ordine in ordine, finché nel 1800 con la soppressione di tutti gli ordini religiosi non venne definitivamente chiusa e abbandonata. Fu recuperata a inizio XX secolo e divenne una chiesa parrocchiale, restandolo fino ai nostri giorni.
Cosa vedere all’Abbazia di Sant’Agostino
La chiesa trecentesca è il tesoro più prezioso della parrocchia Abbazia di Sant’Agostino. Come tutte le chiese del tempo, specie quelle degli ordini monastici poveri, ha una sola navata a forma di capanna ma le dimensioni sono imponenti (lunga 25 metri, larga 13).
Il campanile si eleva con una semplice forma squadrata e due piccole bifore in cima. Tra i locali dell’ex monastero e la chiesa, sorge un cortiletto loggiato che ancora oggi conserva la bellezza semplice medievale nonostante sia stato ricostruito di recente. Le colonne reggono una lunga tettoia con tegole che conduce fino al giardinetto parrocchiale.
Gli interni della chiesa, che erano stati stravolti da un restauro barocco, sono stati riportati alla bellezza originaria di recente, anche se con ciò si sono persi molti decori settecenteschi.
La chiesa di Sant’Agostino
La chiesa si sviluppa in una sola navata rettangolare che termina in un’abside formato da un altare maggiore incastonato in una cappella a sesto acuto e due vani laterali, quadrati, con volte a crociera finemente affrescati con lavori del Trecento. Sono proprio queste opere d’arte le bellezze che ammirerai durante la tua visita.
La cappella centrale
La cappella dove si trova l’altare maggiore mostra residui di affreschi di scuola giottesca: la Madonna con Santa Caterina e Sant’Agostino Incoronato dagli Angeli. Le lunette che completano la decorazione illustrano la vita di Gesù, dalla infanzia alle opere di salvezza fino alla crocifissione e resurrezione.
Cappelle laterali
Nella cappella di destra resiste un battistero del XVII secolo circondato dagli affreschi trecenteschi recuperati dal restauro. La cappella di sinistra, invece, ospita un crocifisso di legno del Quattrocento, affreschi medievali, un sarcofago dello stesso periodo e un organo moderno (XIX) che ben si sposa con lo stile medievale.
L’altare maggiore
L’altare maggiore è coronato da un’opera meravigliosa: il polittico di Battista da Vicenza (1404). Il polittico fu donato alla chiesa sul finire del XIX secolo, per completarne la decorazione. Consiste in 24 figure inserite in sfondi dorati e finemente decorati. Al centro Dio, la Madonna e Gesù, tutto intorno diversi santi importanti per la simbologia medievale.