Abbazia di Morimondo

Abbazia di Morimondo

Chiunque sia alla ricerca di un mondo più autentico, più elevato e meno vincolato alla materialità, dovrebbe fare una visita al Monastero di Morimondo.

Se stai cercando una tappa per il tuo viaggio spirituale sappi che fin dal nome questo monastero si prefigge l’obiettivo di “morire al mondo”, cioè di vivere da risorti.

Le origini dell’Abbazia di Morimondo

Questo monastero venne fondato nel 1134 a Coronate, località ancora presente a circa un chilometro dall’abbazia, dai monaci che arrivavano dal monastero cistercense di Morimond in Francia.

Nel 1136 l’abate Gualchezio e i suoi monaci si trasferirono in località “Campo Falcherio”, l’attuale sede. Il monastero acquisì importanza in breve tempo tanto che, ancor prima di costruire la chiesa, riuscirono ad aprire altre due comunità: una in provincia di Como e una in provincia di Novara.

La floridità del monastero divenne evidente a tutti anche attraverso le attività dello scriptorium che furono senza dubbio da considerare notevoli per il tempo.

Dal punto di vista agricolo l’espansione ad avere a disposizione nel XIII secolo un territorio di circa 3.200 ettari, di cui due terzi erano campi coltivati e un terzo boschi.

Il periodo buio

La storia, come sai, non lascia intatti nemmeno i monasteri quando vi sono venti di guerra. Infatti Morimondo viene saccheggiato dalle truppe tedesche di Federico Barbarossa nel 1161.

Nel 1182 iniziarono i lavori alla chiesa abbaziale ma nel 1237 il progetto subì una battuta d’arresto a causa di un saccheggio ad opera delle truppe pavesi che uccisero anche molti monaci.

Da quel momento Morimondo non riuscì più a riprendersi per lungo tempo ed anche i lavori alla chiesa terminarono solo nel 1296, a più di un secolo di distanza dall’inizio.

La rinascita e la ricaduta

Nel 1450 la comunità di Morimondo e la sua abbazia divennero commenda. Giovanni Visconti, arcivescovo di Milano, divenne il primo abate commendatario.

Ma la rinascita dell’abbazia si deve a Giovanni dè Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico e futuro Papa con il nome di Leone X.

Nel 1564 San Carlo Borromeo, per offrire aiuto economico all’Ospedale Maggiore di Milano, sequestrò all’abbazia dei propri terreni, ma, a parziale compensazione, la eresse a parrocchia, dandole il titolo di Santa Maria Nascente.

Con l’arrivo delle truppe napoleoniche e della nuova filosofia illuminista figlia della rivoluzione francese, la comunità monastica cistercense di Morimondo venne soppressa.

La storia recente

Nel 1941 l’arcivescovo di Milano, il beato cardinale Ildefonso Schuster, fece visita all’Abbazia e considerando lo stato di abbandono decise di riportare nel cenobio la vita religiosa.

In un primo momento furono contattati i Trappisti delle Tre Fontane a Roma e in seguito, nel 1950, la Congregazione degli Oblati di Maria Vergine si stabilì nel monastero.

Nel 1993 viene fondata la Fondazione Abbatia Sancte Marie de Morimondo, che torna a valorizzare il patrimonio spirituale e culturale dell’abbazia e del monachesimo di Cîteaux in generale.

Ad oggi Morimondo continua a rappresentare un luogo straordinario dove da circa nove secoli, dei monaci continuano a vivere, tra alti e bassi, dedicandosi completamente a Dio.

Perché visitare Morimondo?

Dovresti visitare Morimondo perché è un luogo in cui spiritualità, storia e arte si toccano. Un punto ideale in cui trascorrere del tempo a riflettere, a contemplare e, magari, a pregare.

Tra i suoi chiostri si respira un’aria speciale che arricchisce gli occhi e l’anima, i ritmi regolari della vita dei monaci ricordano a tutti i visitatori quale dovrebbe essere il nostro ritmo.

Il museo Comolli è ricco di interessanti opere ed una visita senza dubbio ti stimolerà molto e ti arricchirà di nuove importanti conoscenze.

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