Un faro prezioso di cultura e di arte nel cuore della Franciacorta, a Rodengo-Saiano (Brescia). L’abbazia Benedettina Olivetana dei Santi Nicola e Paolo VI affonda le radici in una storia antichissima e si intreccia ai tempi moderni con la dedicazione, appunto, al papa che guidò la Chiesa tra il 1963 e il 1978, originario di questi luoghi. C’è moltissimo da ammirare in questa abbazia, preparati a una lunga visita interessante.
Storia dell’abbazia dei Santi Nicola e Paolo VI
L’abbazia qui è sempre esistita. Si parlava di un convento dedicato a San Nicola già dal X secolo e nel corso del secolo XI compariva nelle cronache religiose. Situato all’incrocio di importanti vie romane, il luogo di culto era accoglienza per i viandanti e sede di studio per i religiosi. Intorno ad esso è fiorita una intera regione. Tuttavia, nel XIII secolo, a causa della forte riduzione del numero dei monaci, l’abbazia rischiò di chiudere.
Fu recuperata nel corso del XIV secolo e finalmente, cento anni dopo, con il passaggio dai Benedettini ai monaci Olivetani, il convento risorse. L’abbazia fu interamente restaurata e ampliata nel corso del XVI secolo; gli Olivetani la gestirono fino alla chiusura degli ordini voluta da Napoleone. Quindi fu riaperta nel Novecento grazie all’interessamento di Papa Paolo VI, motivo per cui è oggi dedicata anche a lui.
Visita al monastero dei Santi Nicola e Paolo VI
Dopo aver attraversato la facciata rinascimentale del complesso, ti ritroverai ad ammirare i bellissimi chiostri interni.
Il primo, quello piccolo di architettura gotica, era utilizzato per accogliere i pellegrini e si trova vicino la chiesa. Il secondo chiostro, con uno spettacolare doppio loggiato cinquecentesco, anticamente ospitava i locali di servizio (cucina, foresteria, laboratori). Infine, il Chiostro della Cisterna mostra ancora oggi un bellissimo pozzo centrale, più – a decorazione – anche tre meridiane seicentesche su altettanti lati. Da questo chiostro si può visitare l’attuale cappella, un tempo Sala del Capitolo.
I due refettori, quello “grande” e quello “della Foresteria”, erano le sale in cui pranzavano rispettivamente i monaci e i pellegrini. Entrambi conservano ancora oggi splendidi cicli di affreschi eseguiti dal Romanino (refettorio della Foresteria) e di Lattanzio Gambara, suo allievo. Da ammirare in particolare l’affresco Madonna con Bambino e San Giovannino, del Romanino, nel refettorio della Foresteria.
Chiesa di San Nicola
La chiesa abbaziale è dedicata a San Nicola, e oggi anche al papa Paolo VI. La semplicità della facciata a capanna, quasi priva di ornamenti (spicca solo il portale a baldacchino), nasconde una esplosione di bellezza all’interno.
Dentro, le tre navate presentano una struttura architettonica del Quattrocento ma pitture, stucchi e affreschi sono del tardo XVIII secolo. Ammira in particolare le sei cappelle:
- il Sacramento, con l’altare dipinto dal Sassi;
- cappella San Pietro con una enorme pala dipinta dal Moretto;
- cappella del Rosario con le tele dell’Annunciazione e della Madonna del Rosario;
- cappella Tolomei, dedicata al fondatore dell’ordine di Monte Oliveto Maggiore;
- cappella Santa Francesca Romana;
- cappella di Maria Bambina, stranamente priva di decorazioni.
L’altare maggiore si trova al centro dell’abside quadrato, con accanto due cantorie dove spiccano gli artistici sedili in legno intagliato del coro e un organo a canne. Anche nella sacrestia si possono ammirare pregevoli pitture del Gambara e di altri allievi della scuola del Romanino.
Informazioni per i turisti
Se vuoi venire a visitare l’abbazia Benedettina Olivetana Santi Nicola e Paolo VI ricorda che oggi ospita ancora i monaci, quindi esistono orari ben precisi da rispettare. Gli orari in dettaglio puoi trovarli sul sito ufficiale.