Se sei alla ricerca di un viaggio spirituale che ti riconnetta con il mondo interiore e con lo Spirito, dovresti valutare una visita all’Abbazia di Farfa.
Stiamo parlando di un luogo dove la Storia si tocca con mano. Questa Abbazia infatti è considerata uno dei monumenti più illustri del Medio Evo europeo.
Ottenne il patrocinio di Carlo Magno e possedette, nel momento in cui raggiunse il massimo splendore, una vastissima porzione dell’Italia Centrale.
Le origini dell’abbazia Benedettina di Santa Maria di Farfa
Recenti studi e scavi hanno accertato la presenza di un complesso risalente al periodo romano sotto l’attuale Badia. Sembra certa invece la presenza di un centro molto prospero già nel 554.
Una leggenda racconta che negli ultimi anni del VII secolo, Tommaso di Moriana (o Morienna), che viveva a Gerusalemme, ebbe una visione di Maria; esortato a cercare i resti di una basilica a lei dedicata, ricostruì l’opera già presente e diede luogo ad una rifondazione della comunità.
Questa divenne un’Abbazia Imperiale, svincolata dal controllo pontificio ma vicinissima alla Santa Sede. In breve tempo fu punto di riferimento per tutta l’Europa Medievale, tanto che Carlo Magno prima di farsi incoronare in Campidoglio, fece visita all’Abbazia.
La prosperità di Farfa
Farfa ha sempre goduto di un grande prestigio e di grande rilevanza economica: basti pensare che nel IX secolo quest’Abbazia possedeva una nave commerciale esentata dai dazi dei porti dell’impero carolingio.
Il tesoro abbaziale era molto ricco grazie anche ai doni ricevuti da Carlo Magno. Ma con il disfacimento del Sacro Romano Impero, anche l’Abbazia venne incendiata.
Dopo l’anno Mille, ritroviamo Farfa nella posizione di Abbazia Imperiale e nei primi anni del XII secolo i possedimenti farfensi sono impressionanti.
L’Imperatore Enrico V infatti conferma la pertinenza all’abbazia delle zone di S. Eustachio e Palazzo Madama in Roma, Viterbo, Tarquinia, Orte, Narni, Terni, Spoleto, Assisi, Perugia, Todi, Pisa, Siena, Camerino, Fermo, Ascoli, Senigallia, Osimo, Chieti, Tivoli, il territorio aquilano, il Molise, il porto di Civitavecchia e metà città.
Fino ai giorni nostri
A fine millesettecento Farfa, come molta parte dell’Italia, venne saccheggiata dai Francesi e nel 1861 subì la confisca da parte del nascente Stato Italiano. Fin dal 1921 l’Abbazia di Farfa appartiene alla comunità benedettina di S. Paolo fuori le mura.
Ed è proprio lo spirito benedettino che renderà così speciale la tua visita all’Abbazia di Farfa: secondo la regola di San Benedetto infatti: “Tutti gli ospiti che giungono al Monastero siano accolti come Cristo”
La visita a Farfa
Oltre al silenzio e al giusto ritmo di vita in questa Abbazia potrai godere della vista di scorci di paesaggio bellissimi e di una totale immersione nella storia e nell’arte.
Sarebbe già sufficiente attraversare il portale romanico del XIV secolo, accendendo ad un cortile nel quale è presente sul fondo la Chiesa Abbaziale consacrata alla Vergine, risalente alla seconda metà del XV secolo, per capire di essere in un posto unico. Nelle mura della chiesa si possono chiaramente vedere i frammenti di molti sarcofaghi paleocristiani.
Per non parlare degli affreschi che impreziosiscono la basilica: come il Giudizio Universale dipinto nel 1561 da Herik van der Broek. Non ti perdere la cripta a forma semianulare dei secc. VII – VIII, con tanto di un bellissimo sarcofago romano (fine II sec. d. C.) con scena di battaglia fra Romani e Barbari.
Durante il tuo soggiorno non perdere l’occasione di osservare da vicino anche la biblioteca dotata di oltre 45.000 volumi, dove si trovano alcuni bellissimi codici.